Legge 26 Nov 2010, n. 199

Art. 1 Esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori a dodici mesi.
1. Fino alla completa attuazione del piano straordinario penitenziario nonché in attesa della riforma della disciplina delle misure alternative alla detenzione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2013, la pena detentiva non superiore a dodici mesi, anche se costituente parte residua di maggior pena, è eseguita presso l’abitazione del condannato o altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza e accoglienza, di seguito denominato «domicilio».
2. La detenzione presso il domicilio non è applicabile: a) ai soggetti condannati per taluno dei delitti indicati dall’articolo 4-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, e successive modificazioni; b) ai delinquenti abituali, professionali o per tendenza, ai sensi degli articoli 102, 105 e 108 del codice penale; c) ai detenuti che sono sottoposti al regime di sorveglianza particolare, ai sensi dell’articolo 14-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, salvo che sia stato accolto il reclamo previsto dall’articolo 14-ter della medesima legge; d) quando vi è la concreta possibilità che il condannato possa darsi alla fuga ovvero sussistono specifiche e motivate ragioni per ritenere che il condannato possa commettere altri delitti ovvero quando non sussista l’idoneità e l’effettività del domicilio anche in funzione delle esigenze di tutela delle persone offese dal reato.
3. Nei casi di cui all’articolo 656, comma 1, del codice di procedura penale, quando la pena detentiva da eseguire non è superiore a dodici mesi, il pubblico ministero, salvo che debba emettere il decreto di sospensione di cui al comma 5 del citato articolo 656 del codice di procedura penale e salvo che ricorrano i casi previsti nel comma 9, lettera a), del medesimo articolo, sospende l’esecuzione dell’ordine di carcerazione e trasmette gli atti senza ritardo al magistrato di sorveglianza affinché disponga che la pena venga eseguita presso il domicilio. La richiesta è corredata di un verbale di accertamento dell’idoneità del domicilio, nonché, se il condannato è sottoposto a un programma di recupero o intende sottoporsi ad esso, della documentazione di cui all’articolo 94, comma 1, del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni.
4. Se il condannato è già detenuto, la pena detentiva non superiore a dodici mesi, anche se costituente parte residua di maggior pena, è eseguita nei luoghi di cui al comma 1. Nei casi di cui all’articolo 656, comma 9, lettera b), del codice di procedura penale, non è consentita la sospensione dell’esecuzione della pena e il pubblico ministero o le altre parti fanno richiesta, per l’applicazione della misura, al magistrato di sorveglianza, secondo il disposto di cui al comma 5 del presente articolo. In ogni caso, la direzione dell’istituto penitenziario, anche a seguito di richiesta del detenuto o del suo difensore, trasmette al magistrato di sorveglianza una relazione sulla condotta tenuta durante la detenzione. La relazione è corredata di un verbale di accertamento dell’idoneità del domicilio, nonché, se il condannato è sottoposto ad un programma di recupero o intende sottoporsi ad esso, della documentazione di cui all’articolo 94, comma 1, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n.309, e successive modificazioni.
5. Il magistrato di sorveglianza provvede ai sensi dell’articolo 69-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, ma il termine di cui al comma 2 del predetto articolo è ridotto a cinque giorni.
6. Copia del provvedimento che dispone l’esecuzione della pena presso il domicilio è trasmessa senza ritardo al pubblico ministero nonché all’ufficio locale dell’esecuzione penale esterna per gli interventi di sostegno e controllo. L’ufficio locale dell’esecuzione penale esterna segnala ogni evento rilevante sull’esecuzione della pena e trasmette relazione trimestrale e conclusiva.
7. Nel caso di condannato tossicodipendente o alcoldipendente sottoposto ad un programma di recupero o che ad esso intenda sottoporsi, la pena di cui al comma 1 può essere eseguita presso una struttura sanitaria pubblica o una struttura privata accreditata ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309. In ogni caso, il magistrato di sorveglianza può imporre le prescrizioni e le forme di controllo necessarie per accertare che il tossicodipendente o l’alcoldipendente inizi immediatamente o prosegua il programma terapeutico. Con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della salute, sentita la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche antidroga e d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, è determinato il contingente annuo dei posti disponibili, nei limiti del livello di risorse ordinario presso ciascuna regione finalizzato a tale tipologia di spesa, sulla base degli accrediti già in essere con il Servizio sanitario nazionale e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
8. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni previste dagli articoli 47-ter, commi 4, 4-bis, 5, 6, 8, 9 e 9-bis, 51-bis, 58 e 58-quater, ad eccezione del comma 7-bis, della legge 26 luglio 1975, n. 354, e successive modificazioni, nonché le relative norme di esecuzione contenute nel regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230. Nei casi previsti dagli articoli 47-ter, commi 4 e 4-bis, e 51-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, tuttavia, il provvedimento è adottato dal magistrato di sorveglianza.
Art. 2 Modifiche all’articolo 385 del codice penale, in materia di evasione.
1. All’articolo 385 del codice penale sono apportate le seguenti modificazioni: a) al primo comma, le parole: «da sei mesi ad un anno» sono sostituite dalle seguenti: «da uno a tre anni»; b) al secondo comma: 1) le parole: «da uno a tre» sono sostituite dalle seguenti: «da due a cinque»; 2) la parola: «cinque» è sostituita dalla seguente: «sei».
Art. 3 Circostanza aggravante.
1. All’articolo 61 del codice penale è aggiunto, in fine, il seguente numero: «11-quater. l’avere il colpevole commesso un delitto non colposo durante il periodo in cui era ammesso ad una misura alternativa alla detenzione in carcere».
Art. 4 Modifiche alla legge 23 dicembre 2009, n. 191, e al decreto legislativo 30 ottobre 1992, n. 443, concernenti il Corpo di polizia penitenziaria.
1. All’articolo 2, comma 215, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo le parole: «di cui al comma 213» sono inserite le seguenti: «nonché le maggiori entrate derivanti dall’attuazione del comma 212»;
b) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, ivi compreso l’adeguamento dell’organico del Corpo di polizia penitenziaria occorrente per fronteggiare la situazione emergenziale in atto. A tale ultimo fine e per assicurare, inoltre, la piena operatività dei relativi servizi, il Ministro della giustizia è autorizzato all’assunzione di personale nel ruolo degli agenti e degli assistenti del Corpo di polizia penitenziaria, nei limiti numerici consentiti dalle risorse derivanti dallapplicazione del comma 212».
2. All’articolo 2, comma 221, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, la parola: «, 212» è soppressa.
3. Al decreto legislativo 30 ottobre 1992, n. 443, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) l’articolo 6 è sostituito dal seguente:
«Art. 6 Corsi per la nomina ad agente di polizia penitenziaria.
1. Gli allievi agenti del Corpo di polizia penitenziaria frequentano presso le scuole un corso di durata compresa tra sei e dodici mesi, diviso in due cicli. La durata del corso è stabilita, nei limiti anzidetti, con decreto del Ministro della giustizia.
2. Al termine del primo ciclo del corso, gli allievi che abbiano ottenuto giudizio globale di idoneità sulla base dei risultati conseguiti nelle materie di insegnamento e nelle prove pratiche e siano stati riconosciuti idonei al servizio di polizia penitenziaria sono nominati agenti in prova e vengono ammessi a frequentare il secondo ciclo, durante il quale sono sottoposti a selezione attitudinale per l’eventuale assegnazione a servizi che richiedano qualificazione.
3. Gli agenti in prova che abbiano superato gli esami teorico-pratici di fine corso e ottenuto conferma dell’idoneità al servizio di polizia penitenziaria sono nominati agenti di polizia penitenziaria. Essi prestano giuramento e sono immessi nel ruolo secondo la graduatoria finale.
4. Gli agenti in prova che non abbiano superato gli esami di fine corso, sempre che abbiano ottenuto giudizio di idoneità al servizio, sono ammessi a ripetere per non più di una volta il secondo ciclo.
Al termine di quest’ultimo, sono ammessi nuovamente agli esami finali. Se l’esito è negativo, sono dimessi dal corso.
5. Gli allievi e gli agenti in prova, per tutta la durata del corso, non possono essere impiegati in servizi di istituto, tranne i servizi funzionali all’attività di formazione»;
b) all’articolo 7, comma 1, la lettera d) è sostituita dalla seguente:
«d) gli allievi e gli allievi agenti in prova che per qualsiasi motivo, salvo che l’assenza sia determinata dall’adempimento di un dovere, siano stati assenti dal corso per un periodo stabilito con decreto del Ministro della giustizia, il quale deve comunque prevedere un periodo maggiore in caso di assenza determinata da infermità contratta durante il corso e, in quest’ultimo caso, la possibilità per l’allievo o l’agente in prova di essere ammesso a partecipare al primo corso successivo alla riacquistata idoneità psico-fisica;».
Art. 5 Relazione alle Camere
1. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro della giustizia, sentiti i Ministri dell’interno e per la pubblica amministrazione e l’innovazione, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di polizia penitenziaria e del personale civile del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, anche in relazione all’entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati nonché al numero dei condannati in esecuzione penale esterna.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.

Rassegna Giurisprudenziale

NON SPETTA ALLA DIFESA DOVER DIMOSTRARE LA DESTINAZIONE ALL'USO PERSONALE DELLA DROGA DETENUTA.
Inserito il 30/04/2019

CONCORSO NEL REATO - DETENZIONE DI STUPEFACENTI - CONNIVENZA NON PUNIBILE.
Inserito il 29/04/2019

REATO EX ART. 337 C.P. INDICAZIONI DI CIRCOSTANZE IDONEE A RAPPRESENTARE IL PERICOLO CORSO DAGLI INSEGUITORI.
Inserito il 29/04/2019

DETENZIONE SOSTANZA STUPEFACENTE IN CARCERE - INSUFFICIENZA DI ELEMENTI ATTI A PROVARE LA DESTINAZIONE ALLO SPACCIO.
Inserito il 04/04/2019

Nel computo delle pene accessorie temporanee non si tiene conto del tempo in cui il condannato sconta la pena detentiva. Articolo 139. C.P.
Inserito il 27/03/2019

POSSIBILE LA REVISIONE DEL PROCESSO EX ART.630 C.P.
Inserito il 27/03/2019

INTERVENTO DELLA CONSULTA SULL'ART.62 BIS C.P.
Inserito il 27/03/2019

ART.80, D.P.R. 309/90, ESCLUSO PER DETENZIONE DI 600 GR. DI HASHISH
Inserito il 27/03/2019

LA VARIAZIONE DI DESTINAZIONE D’USO SI INTEGRA ANCHE CON LA SOLA PREDISPOSIZIONE DI IMPIANTI TECNOLOGICI IN LOCALE AB ORIGINE DESTINATO A GARAGE.
Inserito il 27/03/2019

REDAZIONE DELLA SENTENZA E SOSPENSIONE OBBLIGATORIA DELLA CUSTODIA CAUTELARE
Inserito il 27/03/2019

ART. 73 CO 5 DPR 309/90 PRODUZIONE A MEZZO COLTIVAZIONE IN SERRA DI MARIJUANA
Inserito il 27/03/2019

REVOCA PATENTE - OPPOSIZIONE
Inserito il 27/03/2019

DECRETO-LEGGE 23 DICEMBRE 2013, N. 146
Inserito il 27/03/2019

REATO DI CUI ALL'ART. 186 CO 2 LETT. C, CO. 2 BIS E CO. 2 SEXIES DEL CDS. VERIFICA DEL TASSO ALCOLEMICO NEL SANGUE – OMESSA SOTTOSCRIZIONE DEGLI SCONTRINI ESITO DELL’ALCOLTEST.
Inserito il 27/03/2019

ART.671 C.P.P., COMMA 1 ULTIMA PARTE - STATUS DI TOSSICODIPENDENZA - UNICITÀ DEL DISEGNO CRIMINOSO - SUSSISTENZA DELLA CONTINUAZIONE
Inserito il 27/03/2019

MISURA DI SICUREZZA DETENTIVA E/O LIBERTÀ VIGILATA E SORVEGLIANZA SPECIALE - CESSAZIONE EFFETTI.
Inserito il 27/03/2019

OPPOSIZIONE A DECRETO PREFETTIZIO.
Inserito il 27/03/2019

RICORRENZA DELL'IPOTESI DELLA CONNIVENZA NON PUNIBILE.
Inserito il 27/03/2019

REVOCA PREFETTIZIA PATENTE. ILLEGITTIMA SE DISPOSTA OLTRE IL TERMINE DI 90 GIORNI.
Inserito il 27/03/2019

REVOCA PATENTE VIOLAZIONE ART.219 CO.2 CDS.
Inserito il 27/03/2019

OPPOSIZIONE ORDINANZA PREFETTIZIA VIOLAZIONE ART.75 D.P.R. 309/90 T.U. - RATIO DELLA NORMA E SUA FINALITÀ.
Inserito il 27/03/2019

LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE LEGGE "MERLIN"
Inserito il 27/03/2019

Il problema del "giudicando cautelare"
Inserito il 20/03/2011

La nuova concezione del reato di truffa
Inserito il 20/03/2011

I diritti e le facolta' dell'imputato e il dovere informativo del difensore
Inserito il 20/03/2011

L'uso non personale dei sistemi di sprotezione delle consolle per videogiochi
Inserito il 20/03/2011

Natura giuridica e ratio del reato continuato
Inserito il 20/03/2011

Il procedimento logico di valutazione degli indizi, secondo la cassazione
Inserito il 20/03/2011

Il confine fra il dolo eventuale e la colpa cosciente
Inserito il 20/03/2011

Lo straniero deve richiedere il rinnovo del permesso di soggiorno anche quando è in stato detentivo – Non invocabilità dell’esimente della “forza maggiore”
Inserito il 10/03/2011

Lo stato di latitanza da solo non é causa di esclusione della possibilità per l’imputato contumace di essere restituito in termini per impugnare la sentenza.
Inserito il 05/03/2011

Non è configurabile il reato di abuso di mezzi di correzione, qualora il soggetto passivo sia il figlio già divenuto maggiorenne.
Inserito il 12/02/2011

Detenzione domiciliare ed ingiustificata assenza: dichiarato parzialmente illegittimo l’art. 47-ter dell’Ordinamento Penitenziario.
Inserito il 12/02/2011

Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria (art. 377-bis c.p.).
Inserito il 11/02/2011

Dichiarazioni assunte nelle indagini preliminari. Perdita di memoria del teste. Utilizzabilità
Inserito il 08/02/2011

Ricorso avverso misura cautelare e i suoi limiti
Inserito il 30/01/2011

Legge 26 Nov 2010, n. 199
Inserito il 30/01/2011

Utilizzo Software copiati non è reato
Inserito il 30/01/2011

Arresti domiciliari e uso di Facebook
Inserito il 30/01/2011

Non ricorre l’ipotesi della continuazione per chi reca molestia con varie telefonate mute
Inserito il 30/01/2011

Pubblicazione di ordinanze di custodia cautelare in carcere senza i dati personali.
Inserito il 29/01/2011